Una spinta agli investimenti in tecnologia e innovazione che determinano una reale riduzione dei consumi energetici. Il Piano Transizione 5.0 Digitale ed Energetico, disciplinato dall’articolo 38 del D.L. n. 19 del 2 marzo 2024, rappresenta un proseguo dagli incentivi 4.0 e porta l’attenzione sul tema ad un piano superiore.

Una buona notizia per chi desidera dotarsi di sistemi di stoccaggio e prelievo innovativi come i magazzini automatici ICAM che, oltre ad efficientare i processi logistici, consentono risparmi energetici concreti.

In attesa che siano emanati i decreti attuativi, è già possibile avere una quadro d’insieme del provvedimento. Siamo di fronte ad un’opportunità per tutte le imprese che investono, nel biennio 2024-2025, in progetti di innovazione digitale ed energetica, potendo usufruire di un credito di imposta fino al 45%, anche cumulabile con la Legge Beni Strumentali Nuova Sabatini.

Il meccanismo incentivante del Piano Transizione 5.0 è molto ampio.

Vediamo nel dettaglio tutti gli aspetti principali.

I beneficiari del provvedimento

Possono beneficiare degli incentivi del Piano Transizione 5.0 tutte le imprese di qualsiasi dimensione residenti nel territorio italiano e le “stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti”, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito di impresa, che “effettuano nuovi investimenti in progetti di innovazione da cui consegue una riduzione dei consumi energetici”.  

Attività rientranti negli incentivi 5.0

Sono coperti dalla misura incentivante:

  • Gli acquisti, mediante mezzi propri o leasing finanziario, di beni materiali e immateriali indicati negli allegati A e B della legge n. 232 del 2016 e già coperti dalle agevolazioni dell’Industria 4.0, a condizione che si consegua una comprovata riduzione dei consumi energetici
  • Gli investimenti in autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili
  • Spese di formazione del personale su temi della transizione ecologica

Le condizioni per l’investimento

Per poter usufruire del meccanismo incentivante del Piano Transizione 5.0, le spese devono essere sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il31 dicembre 2025. L’investimento, inoltre, non deve essere superiore a 50mila euro per ogni anno e va mantenuto fino al 31 dicembre del 5° anno successivo a quello di completamento.

Il valore del Credito di Imposta

Gli incentivi del Piano 5.0 si manifestano sotto forma di Credito di Imposta e sono calcolati in percentuale rispetto alle dimensioni dell’investimento e alla conseguente riduzione del consumi energetici. Proprio il calcolo dei consumi energetico acquista quindi un particolare valore. Nel Decreto del Piano Transizione 5.0 si legge che la riduzione va calcolata “su base annuale, con riferimento ai consumi generici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio dell’investimento, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico”, mentre per le imprese di nuova costituzione, il risparmio energetico conseguito “è calcolato rispetto ai consumi energetici medi annui riferibili a uno scenario controfattuale, indicato secondo i criteri nel decreto al comma 17”.

Le aliquote del Credito di Imposta vanno da un minimo di 5% per investimenti da 10 a 50 milioni di euro che comportano un risparmio energetico dal 3 al 6% annuo fino ad un massimo di 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro con una riduzione energetica almeno del 10% e fino al 15%.

Particolarmente significativo è il concetto di “unità produttiva” a cui l’investimento è destinato e su cui va calcolato il conseguente risparmio energetico. Secondo il Decreto Legge 19/2024, l’unità produttiva è intesa, infatti, come struttura produttiva anche articolata su più immobili/impianti fisicamente separati ma funzionalmente collegati tra loro.

Come accedere agli incentivi del Piano Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0 per accedere al credito di imposta, prevede la possibilità di attivare la procedura sia prima del completamento dell’investimento sia a investimento ormai completato.

Particolarmente significativo è il coinvolgimento del GSE, Gestore Servizi Energetici, a cui va inviata la domanda di prenotazione delle risorse, la Certificazione Energetica e poi la comunicazione di completamento dell’investimento.

La certificazione energetica dovrà essere di stima del risparmio energetico nella comunicazione antecedente all’avvio dell’investimento e poi di attestazione definitiva al completamento.

Chi rilascia le certificazioni energetiche

Le certificazioni energetiche devono essere rilasciate da determinati soggetti qualificati, come Esperti Gestione Energia (EGE) o Energy Service Company (ESCo). E’ il caso di evidenziare che per le piccole e media imprese, le spese sostenute per le certificazioni possono essere recuperate tramite il credito di imposta fino a 10mila euro.

Approfondisci qui tutte le soluzioni intelligenti di magazzino automatico ICAM, capaci di rendere la tua gestione delle merci e dei materiali efficiente e produttiva con un concreto risparmio energetico.

Contattaci per un sopralluogo o una consulenza gratuita.